Andrea Mariani | Game Boy Advance
Cinema, storia, media
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[appunti di ricerca] Game Boy Advance (GBA)

(Un)Dead Media Project
Articolo a cura di Mattia Callegher

Oramai chiunque può affermare di essere per lo meno a conoscenza di che cosa sia un videogioco; molti possono anche dire di aver posseduto o possedere tuttora una qualche piattaforma, non per forza una console ma un computer o uno smartphone, che permette di svagarsi di tanto in tanto.

È nella seconda metà degli anni Settanta che il mondo videoludico ha iniziato a fare breccia tra mura domestiche, ma solo nel decennio successivo esso ha raggiunto una maggiore popolarità e crescere a stretto contatto con i videogiochi è divenuto sempre più comune per le nuove generazioni. Chi legge queste righe avrà quasi certamente un qualche bel ricordo a riguardo: riunirsi a casa di amici per giocare a qualcosa di nuovo, scambiare per telefono o in persona informazioni e segreti che qualcuno ha scoperto per caso o condividere con parenti e amici titoli difficili da reperire e che non tutti possedevano sono tra le molte cose tipiche dell’era antecedente alla diffusione di internet.

Ciò che analizzeremo è uno degli ultimi baluardi di quel mondo, una delle ultime console portatili completamente slegata dalla rete e priva di batterie ricaricabili, divenuta come tutti i suoi predecessori obsoleta: il Game Boy Advance (GBA).

Questo è il mio Game Boy Advance, un poco rovinato dall’uso, ma ancora perfettamente funzionante; ha qualche graffio sullo schermo e una piccola goccia di colla che per qualche motivo è finita lì e non è stata mai tolta, inoltre il pezzo che dovrebbe coprire le batterie non è integro e si stacca con estrema facilità. Rimane tuttavia in condizioni più che decenti per aver convissuto molti anni con un bambino.

Non ricordo quando io lo abbia ricevuto, credo nel 2002, ad un anno dalla sua uscita, ma so di averlo utilizzato a lungo, non è solo l’usura infatti a esserne testimone, ma anche i vari giochi che ho completato, almeno una decina.

Il 2007 è stato l’ultimo anno in cui l’ho utilizzato, allora un suo successore, il Nintendo DS Lite, prese il suo posto. Il GBA è rimasto all’interno di un mobile in casa mia, negletto, ma non dimenticato e protetto dalla polvere fino a poco tempo fa, quando lo ho riesumato per questo progetto.

PARTE 2

Il Game Boy Advance è stato lanciato da Nintendo nella prima metà del 2001 (21/03/2001 in Giappone, 11/06/2001 in Nord America e 21/06/2001 in Europa; in Cina uscirà soltanto molto più tardi, a metà 2004).

Fu il successore del Gameboy e il Gameboy Color; chiaramente più potente di entrambi arrivava a rivaleggiare in potenza con lo SNES (Super Nintendo Entertainment System), la home console di punta della Nintendo.

A seguire una tabella con alcune specifiche tecniche per i più avvezzi:

Game Boy Game Boy Color Game Boy Advance SNES
CPU e Velocità di Clock  Custom 8-bit Sharp LR35902 a 4.19 MHz 8-bit Sharp LR35902 a  4.194 o 8.388 MHz  (due modalità di processo) 32-bit ARM7TDMI a 16.8 MHz con memoria incorporata e Zilog Z80 8-bit a 8 o 4 MHz (per retrocompatibilità) Ricoh 5A22, basato su un  core 65c816 16-bit a 3.58, 2.68, e 1.79 MHz (effettivi, input a 21 MHz)
RAM S-RAM interna da 8kB (espandibile a 32 kB) 32 kB 32 kB + VRAM da 96 kB (interna alla CPU) e DRAM da 256 kB (esterna alla CPU) 128 kB
Risoluzione 160 × 144 160 × 144 240 × 160 256 × 224 (comunemente utilizzata)

512 × 448 (massima raggiungibile)

Palette Cromatica 2-bit, quattro sfumature di “grigio” (verde-nero) 15-bit RGB, 32768 colori, con a schermo 10, 32 o 56 colori 15-bit RGB, 32768 colori, con a schermo fino a 512 in Character Mode o 32768 in Bitmap Mode 15-bit RGB con a schermo fino a 256 colori (attraverso più layer si possono raggiungere teoricamente i 32768)
Audio 4 canali stereo, speaker mono ma cuffie permettono lo stereo 4 canali stereo, speaker mono ma cuffie permettono lo stereo 6 canali stereo (i 4 del GB/GBC e 2 DAC a 8-bit), speaker mono ma cuffie permettono lo stereo Processore dedicato Sony SCP7000 a 8-bit con 8 canali stereo 16-bit ADPCM a 32 kHz

I fattori che lo limitavano tuttavia erano di rilevante importanza, in primo luogo utilizzava ancora batterie normali (due AA) e non una ricaricabile per una durata massima di -in media- 15 ore, era poi privo di retroilluminazione e ciò rendeva difficile giocare in assenza di fonti di luce (entrambe queste problematiche saranno poi risolte dal Game Boy SP, anche se i primi modelli non erano retroilluminati ma con illuminazione frontale), inoltre aveva meno tasti rispetto al gamepad SNES e di conseguenza i giochi non potevano avere controlli troppo sviluppati o complessi. 

Le campagne di marketing per questa nuova console furono diverse rispetto alle precedenti, specialmente durante la seconda parte della vita della stessa, con l’arrivo del Game Boy Advance SP. Le pubblicità, in particolar modo quelle americane, smisero di essere “per tutta la famiglia” e si fecero più vicine agli adolescenti. Le parole non servono a molto in questo caso, i seguenti link e immagini sono ben più esplicativi e possono fungere da chiari esempi.

https://www.youtube.com/watch?v=asQ4mT4jjMU 

https://www.youtube.com/watch?v=YfEA0EnYOkA 

Il primo video contiene solo spot dello SNES, mentre nel secondo a partire dal minuto 16:30 inizia la parte del GBA, le differenze sono abbastanza notevoli nelle pubblicità americane presenti in esso e negli spot a seguire 

https://b0wie.s3.amazonaws.com/video/128185/41265/95099/hd_html5_mp4_1439623314.mp4?NaNU92W9f9xWHU6FsBw_B9Lel1Ixpoa5

https://b0wie.s3.amazonaws.com/videos/112612/23640/82358/hd_html5_mp4_1439623279.mp4?eI0njtv6dVJn9V7kfjDxhpI6p1Ex6FiA

https://b0wie.s3.amazonaws.com/video/128243/41318/95152/hd_html5_mp4_1439624411.mp4?uCBIkl49zv8kN1XroUpSJRyx26UmbnHe

https://b0wie.s3.amazonaws.com/videos/106393/16791/hd.mp4

https://b0wie.s3.amazonaws.com/videos/106392/16790/hd.mp4

https://b0wie.s3.amazonaws.com/videos/111297/21568/hd.mp4

e lo stesso vale per varie immagini pubblicitarie

PARTE 3

In quanto console portatile il Gameboy Advance deve poter essere non troppo grande e maneggevole, requisiti che soddisfa a pieno con i suoi 14.4 cm di larghezza, 8.2 cm di altezza e 2.4 cm di spessore e il peso non superiore ai 200 grammi. A ciò contribuiscono anche la sua forma leggermente ovale che si adatta benissimo all’essere tenuta in mano e il posizionamento dei tasti ai lati dello schermo, mai difficili da raggiungere o premere in contemporanea: a sinistra la croce direzionale o D-pad, atta al movimento, con al di sotto i tasti START e SELECT, per aprire i menu di gioco o per metterlo in pausa; a destra i tasti A e B, utilizzati rispettivamente per confermare e cancellare un’azione; sul lato superiore i dorsali L e R, mentre su quello inferiore l’interruttore per l’accensione e la rotella per regolare l’audio (chiaramente la funzione dei tasti, esclusi gli ultimi due, varia in base al gioco utilizzato). Il vano per inserire le varie cartucce si trova sul lato posteriore, come anche quello per le batterie; entrambi non causano fastidi quando riempiti e non vanno ad intaccare la compattezza della console (vi è tuttavia un’eccezione: l’utilizzo di giochi per Gameboy e Gameboy Color, in quanto le cartucce di questi ultimi sono di dimensioni doppie rispetto a quelle dell’Advance, di conseguenza esse eccedono la capienza del vano).

Unico vero problema per la portabilità della console è lo schermo LCD, poiché privo di retroilluminazione, ciò rende terribilmente difficile il riuscire a vedere con chiarezza quello che vi accade quando non si hanno altre fonti di luce (problema risolto con la versione SP).

Il Gameboy Advance non è un prodotto di particolare pregio, la scocca è in plastica, come anche i tasti, e lo schermo non ha una qualità esagerata, nemmeno per quando è stato prodotto, tuttavia risulta essere molto resistente agli urti, data la compattezza che lo caratterizza.

Come quasi ogni altra console, è stato l’oggetto del desiderio di moltissimi, specialmente come regalo di Natale o per il compleanno. Si potrebbe quasi ritenere una “prova d’affetto” dei genitori nei confronti dei propri figli. È stato pensato principalmente per bambini e adolescenti, perciò venne reso molto accessibile, solo 99$ al lancio in America, mentre tra i 120€ e 130€ in Europa, saranno poi le cartucce, che nuove arrivavano ai 40$ e 45€, a permettere ai produttori di guadagnare.