(UN)DEAD MEDIA PROJECT è un progetto rivolto agli studenti iscritti al corso di Teoria e critica dei media e dei nuovi media della laura triennale DAMS-Gorizia. Il tema dell’obsolescenza dei media e del ritorno – e del revival – di media analogici in epoca digitale è il fulcro del progetto. Questo tema si intreccia con quella corrente della storia dei media che intende problematizzare il peso e la funzione della materialità degli oggetti tecnologici e mediali sulla cultura e la società. Il tema della ri-attivazione di dinamiche mediali ormai ritenute estinte con l’avvento del digitale, rimette costantemente in discussione la posizione dello storico nell’attività stessa di ricerca e di analisi su un oggetto mediale, chiedendo una riqualificazione della linearità del racconto storiografico e invocando uno sguardo capace di leggere in maniera complessa gli andirivieni temporali che i cosiddetti “residual media” (Acland 2007) o gli oggetti mediali “estinti” sembrano tracciare sempre più in epoca digitale.
Il progetto sviluppa un approccio metodologico proiettato verso il futuro delle digital humanities, nonché al dialogo tra hard e soft sciences.
Traduce modalità didattiche innovative sul piano dell’impiego di hardware, software, interfacce ed ecosistemi comunicativi e multimediali non abitualmente utilizzati nel sistema formativo tradizionale.
Al centro del progetto ci sono questioni legate al dibattito contemporaneo sulla teoria dei media e sulla storia dei media, in particolare: Come si interroga un oggetto tecnologico? Come usare un oggetto tecnologico come fonte di storia? Come interrogare criticamente l’impatto sociale e culturale di un dispositivo tecnologico di ieri e di oggi?
Una riflessione centrale è infine quella sulla scrittura (scientifica e critica) sui media: come si scrive un testo (breve) scientifico? Come si scrive di un oggetto mediale? Ma anche come rompere una concezione lineare della temporalità attraverso lo studio degli oggetti mediali?
Lo strumento del blog (così anche altre piattaforme collaterali a uno degli studenti: per es. Instagram o Facebook) offrirà agli studenti la possibilità di una comunicazione libera e creativa dei risultati – una fase propedeutica alla scrittura scientifica –, con l’obiettivo di trovare forme di traduzione e narrazione non-lineare di una ricerca su oggetti mediali, favorendo – a partire da uno specifico oggetto d’indagine – connessioni libere tra pratiche, immagini e oggetti mediali di ieri e di oggi.