Andrea Mariani | Riccardo Pappada
Cinema, storia, media
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[appunti di ricerca] Televisione portatile TV 470 CASIO

(Un)Dead Media Project
Articolo a cura di Riccardo Pappada

PARTE 1

 

OGGETTO:

Televisione portatile – modello TV 470 – marca CASIO – commercializzato tra il 1985 e il 1987 dal Giappone in tutto il mondo.

Il dispositivo è stato commercializzato sprovvisto di batterie o alimentatore di alcun tipo. All’interno della sua confezione, viene dotato di un astuccio protettivo in plastica e da un panno in micro fibra per la pulizia dello schermo. 

Il dispositivo presenta un display cristalli liquidi a colori (1), 3 pulsanti per il tuning dei canali (2) e uno speaker mono sul lato frontale (3) Lo speaker audio, è del tutto isolabile nel momento in cui si utilizza un dispositivo auricolare con jack 3.5mm (tutt’ora compatibile con gli odierni auricolari).

La parte frontale della televisione, appena sotto lo schermo, presenta delle sigle: VHF (4) e UHF (5). Cosa significano? VHF è un acronimo di very high frequency, ossia le radiofrequenze radio comprese tra i 30 e i 300MHz. La banda compresa tra gli 88 e i 108 Mhz è riservata alla trasmissione radiofonica in FM. La VHF è utilizzata per comunicazioni brevi ma con ottima qualità e nitidezza di segnale. UHF è invece l’acronimo di ultra high frequency, che invece sfrutta le radiofrequenze comprese tra i 300 Mhz e i 3 Ghz. La stragrande maggioranza dei canali TV sfruttava la UHF, così come anche le reti mobili dei cellulari, le reti WiFi e i forni microonde domestici. Il segnale televisivo terrestre in Europa occidentale sfruttava le frequenze da 471,25 Mhz a 860 Mhz, utilizzando canali dal 21 al 69. Il dispositivo analizzato presenta 6 possibilità di ricezione di canale: 21,30,40,50,60 e 69.

Questi dettagli rivelano un’informazione importante e non immediata: il dispositivo era utilizzabile sia come radio che come televisore. Dal momento che il segnale radio non ha subito, a differenza di quello televisivo, un passaggio dall’analogico al digitale, questo testimonia che il dispositivo è ancora fruibile per la sua funzione di radio ricevitore. 

Lateralmente, a destra, presenta un selettore (6) a 3 livelli: “spento, VHF e UHF”, un foro per alimentazione a corrente continua 6V (7) e due regolatori analogici per volume e contrasto (8). 

A sinistra, invece, l’oggetto presenta un regolatore per il colore dei cristalli (9) e un’antenna telescopica (10). Questo tipo di antenna venne introdotta dall’azienda tedesca Kathrein nel 1938. Inizialmente, il supplemento era stato pensato unicamente per le automobili, ma ben presto avrebbe preso piede in molti altri settori tecnologici.

Il dispositivo, a oggi, non è più fruibile completamente, nonostante sia ancora accendibile. Il motivo sta nel tipo di sintonizzazione ormai obsoleto. Dal 2006, la modalità di ricezione-trasmissione del segnale terrestre è passata dall’analogico al digitale. Perciò, dal 2006, questo dispositivo non è più in grado di ricevere il segnale terrestre da parte delle emittenti principali col solo ausilio di un’antenna. Sulla sinistra è anche presente un foro jack da 3,5mm per l’ingresso auricolare (11).  

Il retro del dispositivo presenta un vano per batterie (12), un piedistallo estraibile in plastica (adattabile per essere praticato sulla cintura) (13) e due targhette identificative: sulla prima (14), viene indicato il nome del modello con la dicitura finale “I”, che ne testimonia la commercializzazione per la ricezione terrestre italiana. Dal libretto d’uso e manutenzione del dispositivo, si identifica un dettaglio importante non specificato sulla scocca della televisione: sul lato alto, è presente quello che appare come un pulsante bloccato. Il manuale specifica che su quello stesso lato, per tutti i modelli escluse le versioni “I” e “N” (per la ricezione tedesca), è presente un foro per il plug-in di un’antenna esterna, ideale per una ricezione con segnale più potente.

Viene anche dichiarato il numero seriale. Sulla seconda targhetta (15) viene dichiarata la data di rilascio e commercializzazione: una prima edizione, uscita il 25/6/1985 e una seconda uscita il 27/8/1987.

LINK UTILI:

https://www.radiomuseum.org/r/casio_pocket_television_tv_470.html

qui un link del sito radio museum dove viene descritto il modello in versione internazionale; rispetto alla versione italiana, questa è sintonizzata su uno standard PAL B/G/H.

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http://www.arrivaprima.it/2012/08/22/vhf-e-uhf-2/

qui un link del sito arriva prima.it; sul sito viene spiegata la differenza tra VHF e UHF.

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https://www.kijiji.it/annunci/audio-tv-e-video/roma-annunci-roma/tv-portatile-casio/107833495

annuncio di vendita del modello CASIO TV770, che differisce dal modello 470 per un display grande 0,1 pollici in più e una colorazione grigio chiaro.

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http://www.kathreinitalia.it/it/storia/13

sito dell’azienda Kathrein dove viene spiegata la storia dell’antenna.

PARTE 2

USI, TARGET DI VENDITA E SITUAZIONI DI UTILIZZO:

La CASIO è stata storicamente la maggior produttrice di televisioni portatili fino all’inizio degli anni 2000, mentre per quanto riguarda le TV da “camera” non si trovano testimonianze dal web di prodotti lanciati sul mercato dall’azienda. Inoltre, la quantità di modelli prodotti in più di vent’anni è notevole e i vari upgrade di anno in anno testimoniano la rapida evoluzione della tecnologia per questi dispositivi.  Concentrandosi quindi solo sui modelli portatili di TV, la CASIO produce modelli come quello analizzato, il TV470, destinandolo a un utilizzo prettamente “per esterni”. Negli anni ’80, la TV da camera era già un elettrodomestico piuttosto diffuso nelle case degli italiani, perciò è ipotizzabile che la commercializzazione delle TV portatili fosse riservata a un’utenza soggetta a frequenti spostamenti (difatti, oggi le TV portatili sono ancora prodotte col nuovo sistema di ricezione, ma come plug-in per automobili), così come poi, in seguito, altri dispositivi divenuti “handled” (portatili, utilizzabili a mano), come consoles e telefoni, avevano un target di utilizzo indirizzato sul “fuori casa”, venendo dotati di alimentazione a batteria completamente autonoma. 

Lo stesso motivo dell’acquisto di questo particolare dispositivo, in un media store nel 1989, risiede in una fruizione dei contenuti televisivi durante lunghi spostamenti in auto (cui l’acquirente, per lavoro, era spesso soggetto). 

Un ipotetico abbandono di questi dispositivi da parte dell’utenza (cosa che può aver portato l’azienda a interrompere la produzione dagli anni 2000) ancora prima dell’avvento del sistema digitale potrebbe risiedere nel graduale aumento dei polliciaggi di cui gli schermi delle TV fisse erano testimoni. Sebbene i modelli pocket della CASIO avessero raggiunto anche 2.2” di display alla loro settima edizione (si conti che veniva fatta uscire un’edizione ogni due o tre anni), purtroppo l’evoluzione delle proporzioni involucro-display era di gran lunga troppo lenta per stare al passo con le sorelle maggiori, ormai elemento dominante nei soggiorni di quasi ogni abitazione. 

Nel fotogramma qui presentato, tratto da un raro spot televisivo della CASIO, si osserva come il soggetto coinvolto utilizzi il dispositivo all’esterno, seduto in giardino. (Figura 1)

Figura 1

Il modello commercializzato nello spot veniva anche dotato di un piccolo pannello anti sole estraibile in situazioni dove il contrasto dell’immagine non fosse sufficiente per garantire una corretta visione dei contenuti.

Sempre dallo spot CASIO, si evidenzia il difficoltoso utilizzo di classiche televisioni in esterno per via del contrasto ostacolato dalla luce solare. Lo stesso spot enuncia “Until now, watching TV outdoors may battling the sun” (Fin’ora, guardare la TV “fuori dalla porta” poteva avere problemi col sole). (Figura 2)

Frammento immediatamente successivo, viene mostrata la soluzione al problema, un filtro a cristalli liquidi. (Figura 3)

Questa del filtro solare è un’interessante innovazione. Già nel 1988, Nintendo aveva lanciato sul mercato una console portatile famosa in tutto il mondo, il Game Boy. Questa dispositivo, per molti aspetti, è strettamente legato alle TV portatili. Entrambi infatti funzionano alimentati a batterie stilo, vengono utilizzato per lo più in esterno e presentano entrambi un display a cristalli liquidi. Cos’è che però, in questi stessi aspetti, li differenzia? Mentre negli anni ’90 CASIO dotava questi suoi modelli di un filtro anti sole (N.B. si intende il modello dello spot. Il modello 470 analizzato per il progetto non presentava ancora questo upgrade), Nintendo, solo col modello Color del Game Boy, aveva commercializzato, nello stesso periodo un plugin hardware (un filtro applicabile sullo schermo) per contrastare l’effetto della luce solare sul display, che ne abbassava drasticamente il contrasto bianco/nero. Nonostante questa nota di carattere commerciale, il Game Boy Color ha avuto una longevità ben più estesa di qualsiasi modello di TV portatile. 

In definitiva, si riassumono le tre ipotetiche cause dell’abbandono di questi dispositivi da parte di una larga fetta di pubblico:

  • Rapida evoluzione delle TV fisse: benché più ingombranti e costose, le TV da camera, dagli anni ’80 in poi, sono state (e sono tutt’oggi) testimoni di una veloce evoluzione delle proporzioni e delle dimensioni. Negli anni, con una rapidità sbalorditiva, gli schermi in vetro hanno assunto dimensioni sempre più grandi, mentre, intorno, la scocca del dispositivo si assottigliava. Non potendo stare al passo con questa evoluzione, le TV portatili hanno rapidamente perso di fascino come dispositivi alternativi alla visione di tali contenuti.
  • Utilizzo esterno sempre meno frequente: benché completamente funzionante, l’utilizzo in esterno delle TV portatili è calato drasticamente con il conseguente aumento di popolarità e di impatto positivo delle TV fisse.
  • Avvento del sistema digitale: Chi ha continuato a utilizzare TV portatili, dal 2006 si è trovato a dover sostituire i propri modelli acquistati negli anni ’80 o ’90, poiché in quell’anno il sistema di ricetrasmissione terrestre passa dall’analogico al digitale, cosa che ha investito anche l’utilizzo delle TV casalinghe. Quest’ultime, a differenza dei modelli tascabili, potevano essere implementate di un nuovo decoder digitale per ricevere nuovamente il segnale, cosa che per le TV portatili avrebbe portato alla totale involuzione dell’aspetto portabilità.

LINK:

Unico spot commerciale reperibile riguardante le pocket tv CASIO