Andrea Mariani | cinepresa
Cinema, storia, media
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[appunti di ricerca] Sony Video8 Handycam CCD-TR360E

(Un)Dead Media Project
Articolo a cura di Irene Zoccolan



PARTE 1

Il sistema Video 8 della Sony era orientato all’utenza domestica e semiprofessionale. La serie Handycam possiede caratteristiche avanzate, ma allo stesso tempo è molto facile da usare e ideale per produrre video domestici.

Il successo e le dimensioni molto ridotte della videocamera resero il Video8 leader nel mercato dei

camcorder amatoriali.

La serie di Video8 Handycam si inseriva in un mercato e in un ambiente socio-economico di cui la Sony non era l’unica protagonista, ma in cui concorreva ad esempio con l’offerta della Kodak. 

Un articolo del 1984 del Washington Post presenta l’introduzione di un camcorder da parte della Eastman Kodak e le caratteristiche del mercato del video domestico/amatoriale in quegli anni. 

« Plunging into the fast-growing home video marketplace, Eastman Kodak Co. introduced yesterday a one-piece “camcorder” that combines a video camera and recorder based on a new 8mm videotape technology.

Home video has been one of the most robust segments of the consumer electronics industry in the last five years. Several experts project that more than 8 million VCRs will be in American households by 1985. In the first 51 weeks of 1983, more than 3.9 million VCRs were sold, representing a 101 percent increase over 1982 sales.

Moreover, sales of color home video cameras have closely tracked the growing sales of portable VCRs, with nearly half a million cameras sold in 1983–roughly a 40 percent increase over the preceding year. »

L’home video era un mercato su cui le aziende puntavano molto negli anni ‘80 visti i riscontri ed erano alte le aspettative di crescita per gli anni successivi. Kodak, Sony e altre si impegnavano quindi a produrre delle macchine che andassero sempre più incontro alle esigenze dei consumer, rendendole più semplici e comode, ma senza abbassarne la qualità.

PUBBLICITÀ

Attraverso la pubblicità di un prodotto (per la televisione, per il cartaceo, ecc.) si possono ricavare informazioni riguardo al target che l’azienda vuole raggiungere, all’ambiente socio-culturale di utilizzo e alle idee e valori creati attorno al prodotto affinché i clienti sino interessati a comprarlo.

Pubblicità 1 – Pubblicità 2 (link video su documento a parte)

“Ricordi quando…?” 

La Sony punta sulla possibilità di creare dei ricordi di famiglia e di poterli anche conservare e rivedere. Crea un legame affettivo con le immagini registrate, come per esempio con i filmini delle feste di compleanno o delle vacanze.

Pubblicità 3 

“Da Sony il più grande concentrato di tecnologie che abbiate mai tenuto in mano. La più leggera, la più piccola telecamera del mondo. Per filmare in libertà le tue vacanze, il tempo libero, lo sport. Sony Handycam, oggi è già domani.”

In questo caso viene esaltato l’aspetto tecnologico di qualità e d’avanguardia del prodotto rispetto alla concorrenza. Il fatto di poterla tenere in mano (e con una sola mano) per la sua leggerezza e le sue dimensioni ridotte è un punto centrale del marketing Sony, che vuole qui anche suggerire le pratiche e gli ambienti di utilizzo. 

Pubblicità 4

Con questa foto, proveniente da una rivista inglese, viene ribadita ironicamente la semplicità della macchina, che come si vede può essere usata persino da una scimmia.

Un’altra idea che si può cogliere è l’utilizzo di questa per registrare momenti della propria quotidianità (“il figlio” che va in bici), come fosse una tendenza innata dell’uomo che arriva sin dai suoi antenati.

Pubblicità 5

“Non aspettate il giorno in cui le altre saranno uguali”

Puntando di nuovo sul loro essere pionieri della nuova tecnologia, la Sony vuole anche aprirsi a un mercato amatoriale più ampio rispetto al settore domestico. Promuove quindi caratteristiche più ricercate, come la maggiore durata di registrazione, le dimensioni e il peso, che permettono più libertà di movimento e di ripresa.

Pubblicità 6

“La tv la fate voi”

Viene lanciato qui un nuovo slogan e una nuova provocazione al cliente. Sony Video8 Handycam dà la possibilità e la soddisfazione di girare i video, rivederli dal proprio televisore e così “creare” la propria tv in totale libertà.

Pubblicità 7

In questa pubblicità olandese della Sony, si ironizza sullo scontro tra i sistemi di videoregistrazione degli anni Ottanta: da una parte il nuovo sistema Video 8 (“revolutionary”, “smaller”), che vuole proclamarsi il nuovo standard internazionale, e dall’altra parte quello precedente più obsoleto e ingombrante, che viene sarcasticamente rappresentato da un sistema russo (“Russian video is big, not smaller!”). La Sony vuole dire che “più grande” non è necessariamente “meglio” e che si sente vincitrice già negli anni ’85-’86 di questa guerra con la concorrenza.

1990s UK Sony Magazine Advert

LINK

Articolo: “Kodak Unveils 8mm Video ‘Camcorder’”, Michael Schrage, 5 gennaio 1984, “The Washington Post”

https://www.washingtonpost.com/archive/business/1984/01/05/kodak-unveils-8mm-video-camcorder/df4e61da-cfc0-469f-8793-571fcfe79f14/?utm_term=.d571f70d4769

Pubblicità 1: Sony Handycam Video 8 – Pubblicità Italiana “Ricordi” #1 (1991)

https://www.youtube.com/watch?v=3Sgd-fsCx4M

Pubblicità 2: Sony Handycam Video 8 – Pubblicità Italiana “Ricordi” #2 (1991)

https://www.youtube.com/watch?v=xe4ICq9AhMc

Pubblicità 3: Sony Handycam CCD-M8 Video8 – Pubblicità italiana (1985)

https://www.youtube.com/watch?v=EoTQUr6YQrI

Pubblicità 4: Sony Handycam magazine advert, UK 1990s, “Scimmie”

http://www.advertisingarchives.co.uk/en/asset/show_zoom_window_popup.html?asset=25353&location=grid&asset_list=25353&basket_item_id=

Pubblicità 5: Sony Handycam Video8 CCD-M8E – Pubblicità italiana (1986)

https://www.youtube.com/watch?v=2-1MVXgixuk

Pubblicità 6: Sony Video8 Handycam – Pubblicità italiana (1989)

https://www.youtube.com/watch?v=ZKD3ggFc_GY

Pubblicità 7: Sony Video8 Commercial: United Nations Commercials (1985-1986)

https://www.hatads.org.uk/catalogue/record/0ff3a041-c635-4bbe-ba48-41d30a6143fc

[appunti di ricerca] Cinepresa Fujica Single 8 P400

(Un)Dead Media Project
Articolo a cura di Caterina Cabrelli



PARTE 1

L’oggetto che ho deciso di prendere in esame è una cinepresa Fujica Single 8 P400 che appartiene a mio nonno. È dotata di una custodia in pelle nera con rifiniture rosse. Non è stata usata molto, infatti è perfettamente funzionante e in ottime condizioni. Al suo interno ho trovato un rullino, che però è usurato, probabilmente dal tempo. 

Vista l’impossibilità di sviluppare la pellicola, per far vedere come funziona, e che rumore fa, ho deciso di riprendere la cinepresa con il mio cellulare, mentre è in funzione. 

La cinepresa viene lanciata sul mercato nel 1972 dalla Fuji, compagnia multinazionale giapponese specializzata in strumenti fotografici e video. Viene prodotta dal luglio del 1972 fino a maggio del 1977.  

È dotata di un focus manuale e di uno zoom sia automatico che manuale. Funziona grazie a 4 batterie stilo e pesa 850 grammi, con le batterie inserite. Le sue dimensioni sono 53mm x 169mm x 181mm. 

 Il  suo prezzo di mercato era di 39800 Yen, che corrispondono a circa 300 €. Oggi si può trovare sui siti online, come Ebay, per un valore che va dai 50 ai 80 €. 

 

Purtroppo online si trovano poche informazioni e pochi blog che parlano di essa, e non possiedo il manuale di istruzioni perché è stato perso. Non ho trovato locandine e poster pubblicitari su internet e credo che l’ostacolo maggiore sia l’età dello strumento. 

DIARIO DI BORDO 

13 aprile 2018

Ho iniziato il lavoro di ricerca delle varie informazioni su siti internet come ebani, per vedere il suo valore di mercato attuale. Ho cercato i dati tecnici sul sito ufficiale della Fuji, ma purtroppo non ho avuto molti riscontri. Su altri siti sono riuscita a trovare dei dati tecnici, che mi hanno aiutato a capire un po’ come funziona la cinepresa. 

Ho fatto le foto all’oggetto e alle sue varie componenti.

27 aprile 2018 

Dopo essere andata a comprare 4 batterie stilo, le ho inserite nell’apposito spazio, ed ho scoperto che la cinepresa funziona benissimo. Inserisco la pellicola al suo interno e registro, attraverso un microfono della quale sono in possesso, un Samson Meteor Mic, il suono che fa quando è in funzione e quando apro lo sportello per l’inserimento della pellicola. Provo a  cercare dati riguardanti il numero di matricola che trovo al suo esterno ma non trovo nessun riscontro. Su Youtube trovo video che mostrano il funzionamento di cineprese simili alla mia, ma non dello stesso modello. 

28 aprile 2018

Oggi ho ripreso la cinepresa all’esterno con il mio cellulare, iPhone Se ed ho finito di ultimare questa relazione. 

PARTE 3 

SCOMPOSIZIONE

In questa fase, quella della scomposizione del mio oggetto, una cinepresa Fujica Single 8 P400, ho deciso di non smontarla fisicamente visto che su internet non ho trovato alcun video esplicativo riguardante il mio modello specifico.

Per scassinarlo ho deciso di usare il disegno. Con un block notes e una matita ho ricreato le parti dell’oggetto maggiormente interessanti. 

La cinepresa è formata principalmente da plastica, con zigrinature e spessori diverse; vetro come nelle lenti o negli “oblò” laterali che permettono la visione dell’avanzamento della pellicola; la finta pelle, della custodia; vari metalli, tra cui acciaio, delle componenti che richiedono maggior resistenza e che non devono usurasi nel tempo. 

Ho deciso di iniziare la scomposizione, attraverso il disegno, con la rappresentazione del manico e del laccio. Fatto in plastica in parte zigrinata e in parte no, il manico serve al soggetto che utilizza la cinepresa, a tenerla in mano e livello dello sguardo. Il laccio, ricoperto in un materiale plastico,

ha una funzione di sicurezza. Quando si utilizza la cinepresa lo si mette attorno al polso, e in caso di urti e conseguente perdita della presa, il laccio non la fa cadere a terra.   

Ho proseguito con la rappresentazione delle mascherine esterne, entrambe in plastica con elementi in acciaio e vetro. Sul lato sinistro è presente “l’oblò” per la visione dello scorrimento del nastro e la chiave di apertura dello sportello per l’inserimento della pellicola. In quello destro ci sono i tasti dello zoom automatico, la marca e il modello della cinepresa e un “oblò” con una scala numerica (in metri e in “feet”) che segnala i metri di pellicola ancora disponibili.  

La maschera in alluminio satinato posta nella parte anteriore dell’oggetto ha: la marca sulla parte superiore, su una parte in plastica; il tasto “ee lock”; lo spazio per la lente, con lo zoom manuale e il tappo in plastica; nella parte inferiore il tasto in plastica, a forma di grilletto, che ha la funzione di avviare e interrompere le riprese e sopra di esso un blocco di sicurezza, come la sicura nelle pistole, per impedire la “registrazione per sbaglio”. 

Ho rappresentato anche  la  pellicola e l’interno della cinepresa in cui essa va posizionata.

Foto rappresentativa del lavoro di scomposizione effettuata in questa fase.

Continuazione “Diario di bordo” – 

4 maggio 2018

Per il mio oggetto, per la terza fase del progetto, ho deciso di non aprire l’oggetto. Su internet non si trovano dei video che spieghino come si potrebbe smontare e rimontare l’oggetto e visto che non appartiene direttamente a me, ma a mio nonno, non voglio rischiare di romperlo e rovinarlo, visto che è ancora funzionante. 

Ho deciso di affrontare una scomposizione figurativa, attraverso il disegno su foglio, delle varie componenti. 

Caratteristiche esteriori:

La prima caratteristica che colpisce fin da subito è il manico, che ricorda molto il calcio di una pistola. È fatto di plastica, colore nero, con la parte dietro liscia, mentre quella davanti zigrinata, per avere una preso più salda e non rischiare che l’oggetto scivoli. Il fatto che abbia un manico di quel tipo significa che dev’essere usata tenendola a livello dello sguardo. Ciò la rende più maneggevole e maggiormente fruibile. 

Nel cercare gli elementi interni che la compongono, su vari siti internet, sono ricaduta in una pagina che mostra le varie componenti di una cinepresa Fujica single 8, ma di un modello diverso, la p300. 

Per rappresentare le varie componenti ho deciso di disegnarle, su dei fogli bianchi e poi comporli, e magari ricomporli, per cercare di dare nuova vita a questa cinepresa. 

12 maggio

Dopo aver cercato su internet un’esploso della cinepresa e non avendolo trovato del mio modello ma di uno simile, decido di disegnare su un block notes le varie componenti della stessa. 

13 maggio

Ho continuato a disegnare le componenti della cinepresa e mi sono dedicata alla parte scritta, alle foto e riprese dei disegni.