[appunti di ricerca] MAMIYA 6X9 2805132
(Un)Dead Media Project
Articolo a cura di Linda Mazzolini
STORIA AZIENDA MAMIYA:
LINK http://www.mamiyaleaf.com/about.html
La Mamiya (per esteso, Mamiya Digital Imaging Co., Ltd., in giapponese マミヤ・デジタル・イメージン グー株式会社, in inglese Mamiya Dejitaru Imejingu Kabushiki-gaisha) è un’azienda fotografica giapponese che produce fotocamere e altri strumenti ottici di qualità elevata.
La società è stata fondata nel 1940 a Tokyo dal designer di macchine fotografiche Seichi Mamiya[1] (間宮 精⼀一) e dal banchiere Tsunejiro Sugawara. Ha sede nella capitale giapponese, e con due impianti produttivi dà lavoro a 200 dipendenti.
Molti modelli Mamiya sono diventati, negl’ultimi sessant’anni, oggetti per collezionisti. Le prime medio formato a soffietto Mamiya-6, la 35mm Mamiya-Sekor 1000DTL, la 35mm Mamiya NC1000, la serie C di lenti intercambiabili per macchine TLR e le macchine della serie Super e Universal sono molto valutate. Mamiya ha anche prodotto gli ultimi modelli nella linea Omega delle macchine fotografiche a medio formato.
LINK https://it.wikipedia.org/wiki/Mamiya_(azienda)
FOTO DELL’OGGETTO:
IMMAGINI/VIDEO:
PARTE 2
PARTE 3
EREDITA’ EMOTIVA
L’oggetto ha una storia molto bizzarra. Originariamente è stato comprato dallo zio di mia madre che all’epoca dell’uscita era appassionato di fotografia. Successivamente è stato trascurato perché la passione per la fotografia è cresciuta e allo stesso tempo la ricercatezza di oggetti attinenti al campo della fotografia. Cosi è stato presto dimenticato.
La cosa più assurda di tutto ciò è l’impiego svolto dallo zio di mia mamma; era un prete. Aveva mille passioni tra cui la musica e, appunto, la fotografia. Dopo la sua morte mi è stato regalato questo oggetto che dopo molto ho scoperto esser una macchina fotografica analogica molto interessante e complessa.
ANATOMIA
Il kit comprende:
Corpo Mamiya Press 23 Deluxe con impugnatura fisiologica e flessibile
obiettivo Sekor 90mm f/3,5 con tappi originali
obiettivo Sekor 65mm f/6,3 FC con tappi originali
obiettivo Sekor 150mm f/5,6 FC con tappi originali
dorso portapellicola 6×9
dorso portapellicola 6×9 con imballo
dorso con vetro smerigliato per chassis 6,5×9
chassis portapellicola 6,5×9
chassis portapellicola 6,5×9
chassis portapellicola 6,5×9 con imballo
chassis portapellicola 6,5×9 con imballo
chassis portapellicola 6,5×9 con imballo
chassis portapellicola 6,5×9 con imballo
chassis portapellicola 6,5×9 con imballo
tubi di prolunga Mamiya Press 23 n° 1-2-3-4
mirino sportivo 6×9 per 90 e 150mm con astuccio ed imballo
n° 3 mascherine di riduzione 6×6 per dorso 6×9
n° 3 mascherine di riduzione 6×4,5 per dorso 6×9
mascherina mirino 6×6 per 90mm
n° 4 mascherine mirino 6×4,5 per 90mm
mascherina mirino 6×6 per 150mm
mascherina mirino 6×4,5 per 150mm
paraluce per Sekor 90mm
paraluce per Sekor 150mm
telemetro Leitz FOKOS 0,75m
n° 22 filtri Kodak Wratten assortiti
ANATOMIA ARCHEOLOGICA MEDIALE
L’oggetto è facilmente scomponibile infatti, personalmente, mi è sempre sembrato più un gioco che un oggetto vintage dalla quale poi eseguire un lavoro serio. Da qui posso sottolineare la facilità con cui ho eseguito queste fotografie dimostrative. Sono stati rappresentati i passaggi fondamentali con la quale sono riuscita ad aprire la macchina fotografica anche se le prime due immagini raffigurano l’oggetto completo cioè ancora assemblato. Mentre dalla seconda immagine in poi la nostra Mamiya subisce una scomposizione. L’impugnatura, svitabile attraverso una vite facente parte del corpo macchina, assume una forte importanza in quanto la macchina fotografica ha un peso notevole; attraverso questo oggetto la Mamiya assume una stabilità maggiore. La quarta immagine invece mostra come la lastra sia facilmente rimovibile. Essa assume una grande importanza perché permette alla luce di entrare ed arrivare nella pellicola dietro. Le ultime due foto invece mostrano l’apertura totale della macchina dalla quale si inseriscono sia la pellicola sia si può notare la lastra di cui abbiamo precedentemente parlato.